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Ogni giorno, come una nuova primavera.

  • Immagine del redattore: Cotidie, sul filo dei giorni
    Cotidie, sul filo dei giorni
  • 26 gen 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Giovedì 26 gennaio 2023


La pioggia fuori cade incessante. Ma ne sono serena. La terra si bagna e pregna di quest'acqua restituirà questa abbondanza con altra abbondanza. Il gatto è tornato a trovarci, vorrebbe entrare, ma Gina non sarebbe un'ospite molto cortese. Colpa della gelosia, si intende. Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è bianco, è proprio un piovoso pomeriggio di mezz'inverno. La stufa brucia legna da questa mattina e il suo scoppiettio è stato costantemente accompagnato dal dolce e sconnesso suono della pioggia nella canaletta che porta al pozzo, pioggia che si fa acqua e che nutrirà la nostra pelle. Il gatto continua a miagolare. E la nostra radio anni '50 suona canzoni ungheresi. Intanto dentro, c'è chi riposa su una calda e comoda poltrona, chi sta per sorseggiare il suo interminabile caffè. E il mio tè? Ah sì è al caldo sulla stufetta.

Guardo la campagna verde, le querce, e lei che rosea svetta.

Arriverà la neve? Così diceva A. Noi sicuramente la aspettiamo, fedelissimi. La fiamma della candela illumina la stanza mentre di tanto in tanto una foglia abbandona il suo ramo per volteggiare a terra e ricongiungersi con le sorelle nel caldo abbraccio materno.

E io? va bene così. Ora godiamo degli ultimi giorni dello spirito del Natale, preparandoci ad accogliere la festa della luce.

E tu, principessa di Monaco, insegnami a brillare anche quando il cielo è così plumbeo e fa tanto freddo. Aiutami ad abitare nella grazia e nella luce.

Mirabella spunta sul tavolo della cucina. Proprio qualche giorno fa, al sole caldo del tavolo del giardino, sorseggiando un caffè, abbiamo riletto quel componimento che mi aveva ispirata la lettura di Mirabella di Cezary Harasimowicz. Pochi giorni dopo, l'imminente scoppio di un nuovo conflitto. Una guerra che fa più male perché più vicina. Se solo ognuno di noi, si ricordasse della propria Mirabella, ognuno la sua, fedele. Se la storia ci fosse raccontata davvero dagli alberi...forse...forse è per questo che all'uomo piacciono così tanto i giardini e i parchi. Le foreste e boschi invece fanno tanta paura...chissà. Perché cancelliamo così presto la facoltà di parlare con gli alberi, i nostri nonni verdi. Chissà cosa racconterebbero. Quante verità! Quanta saggezza! Ad ogni modo, credo che rileggerò qualche passo segnato in Mirabella, domani. Che poi perché ricordare e ricadere negli stessi errori? Sarebbe bello ricordare la vita e celebrarla, arricchirla di nuovo significato, di abbondanza in abbondanza come la pioggia che si fa acqua, come la terra che si bagna per restituire tutto questo amore, anche a primavera, ma anche domani stesso...se apriremo il nostro cuore lo potremo vedere. E solo se lo vedremo, allora sarà vero.

"L'inverno è vostro, ma la primavera è nostra", questo me lo ha insegnato Cezary Harasimowicz e vale per tutti i tipi di inverno, tutti, tenetelo a mente, mi raccomando. Attenti sempre a non confondere un pallido sole invernale con un potente sole d'estate, solo perché lo chiameranno "un caldo sole". Il sole è sole e pertanto deve brillare e riscaldare tutte le creature di questa Terra. Se così non è, non si è nella Verità. Riconosciamo il sole che è in ognuno di noi e riscaldiamo la Terra solo come un bel sole, caldo, potente, vero sa fare. Ogni giorno, come una nuova primavera, come la principessa di Monaco del mio giardino.


E con questa certezza nel cuore, mi congedo da questo giorno.


Buonanotte.




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Cotidie

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