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  • Immagine del redattoreCotidie, sul filo dei giorni

Alla mia vita che fiorisce, ogni giorno




Un lento risveglio.

F. apre le finestre e io, ancora sotto il tepore del piumone mi lascio cullare dall'aria mattutina e dall'armonico e indaffarato cinguettare degli uccellini tra i rovi.

Sorseggio il mio tè e guardo il cielo bianco. Una giornata uggiosa e di forte vento.

Preparo i vestiti. La mia veste fiorata, che tanto sarebbe piaciuta al nonno Nino, leggera danza al vento di questo giorno.

Un bagno caldo. Foglie di rosmarino e timo. Salvia e lavanda. Qualche goccia di olio trentuno per alleviare il raffreddore e un po' di olio essenziale di lavanda per rilassare mente e corpo.

Una torta di mele, con avena e cannella e la tovaglia di lino bianco per curare l'anima.

Fiori di lavanda e camedrio in un umile vaso di vetro e il servizio da tavola elegante della nonna Teresa.

Il fuoco, intanto, riscalda la casa e il cuore.

Poi una notizia improvvisa.


Anche quest'anno, la morte di una vita non ancora fiorita, ma non per questo mai sbocciata e non vita, ha bussato nel mio giorno.

Silenzio. Poi un sussurro:

Celebra la vita, mi sembra di avvertire questo monito dentro me.

Celebra la vita.

Ricordati di celebrare la vita, sempre.

Ricordati di celebrare la vita, nutrirla e rendere sempre grazie.


Grazie per la mia piccola, ma grande famiglia.

Per gli amici del cuore, che lontani o vicini, mi irradiano con la luce del loro amore.

Per la camelia che con la sua eleganza, impreziosirà il nostro giardino.

Per la farfalla che ha scelto di abitare la nostra casa, tocco di leggerezza.

Per le parole che alcune anime riescono a scrivere.

Per la musica che mi salva.

Per la pittura che mi conforta.

Per la lana che mi abbraccia.

Per tutto il da fare quotidiano che mi insegna la cura.

Per la luce che entra dalla finestra.

Per l'aria fresca del mattino.

Per il ricamo che mi insegna il tempo.

Per il vento che lascia andare.

Per la pioggia che lava.

Per il sole che ricarica.

Per il fuoco che riscalda.

Per il seme che nutrirà, in bellezza o bontà.

Per i giorni che scorrono veloci come ricamo tra dita esperte.

Per la morte, sorella morte, che risveglia.


"Possano tutti i dolori, trasformarsi in polvere,

che il fuoco li bruci e che nascano nuovi fiori" *


Così celebro il rifiorir della mia vita.

Quel giorno in un cui trent'anni fa venni alla luce, alla timida luce di una luna crescente.

In quel giovedì appena fiorito, lanciai il mio primo grido, annunciandomi all'umanità.


E rendo grazie per tutto e molto altro ancora.


*traduzione di un verso del testo della canzone Maria la Curandera di Natalia Lafourcade


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